martedì 21 ottobre 2008

In arrivo un sacco di ska....

Cari Rudeboys e Rudegirls
in arrivo per voi,live in Italia: da Los Angeles The Aggrolites, dalla Giamaica Doreen Shaffer + the Moon Invaders (Belgio), da Torino Mr.T-Bone & The Young Lions, Da Barcellona The Soweto, dal Belgio The Caroloregians, dal Texas, USA the Contra Coup, dalla Francia The Heatmakers e molti altri...tenete gli occhi aperti!
RBC

Intervista a David Hillyard

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Maggio 2007, David Hillyard, saxsofonista, cofondatore degli Slackers, membro degli Hepcat dai primi passi al 1996, fondatore e band leader dei Rocksteady Seven, vive a NYC.
1) Ti ho visto suonare molte volte in Italia con gli Slackers ma questa (4 febbraio 1997, macobomboklan, Ventimiglia) è stata la prima volta che ho visto i Rocksteady 7 dal vivo e mi è piaciuto molto. Cosa mi dici di quel concerto?
- è stato uno dei concerti più belli in Italia di questi ultimi anni per me, il pubblico era fantastico, molta gente ballava fin dall'inizio del concerto, molti altri ascoltavano la musica con molta attenzione, e questo mi ha fatto molto piacere, mi piace quando il pubblico è vario, ci sono quelli della scena ska, quelli un pò più fighetti, i ragazzini...e mi fa sempre molto piacere quando chi non ti conosce ascolta con attenzione quello che facciamo, questo dà valore al nostro lavoro.

2) Durante la maggior parte dell'anno sei in tour con gli Slackers, quanto spazio riesci a dedicare ai RS7 e come vivi questi momenti?
- Di solito suono circa 120 concerti all'anno con gli Slackers e 20 con i RS7...eh eh! E' un progetto divertente ma è dura, l'anno scorso siamo riusciti ad avere una data fissa a NY in un jazz club, c'era sempre molta gente e il pubblico era molto caldo, suonavamo 3 set tutte le sere!! purtroppo le altre band non andavano così bene e il locale ha dovuto chiudere...insomma nella vita di una band ci sono molti alti e bassi.

3) Parlaci un po di questo progetto (RS7)
- Il progetto RS7 cerca di trovare un punto di comunione tra il linguaggio jazz, l'improvvisazione e i ritmi giamaicani, partiamo lì dove gli skatalites hanno lasciato prendendo poi diverse direzioni, molta della nostra musica è modale e si rifà ai maestri come John Coltrane e Pharoah Saunders, alcuni momenti si muovono fino al free jazz nel senso che gli accordi non sono più importanti...altri brani invece come " Baby" e "Come and Get Me" sentono invece l'influenza del suono del primo Miles Davis degli anni 50, sono brani dalla struttura circolare, cioè che le "sezioni" non si ripetono mai all'interno della struttura stessa fino a quando non termina e riparte da capo, alcuni altri brani invece hanno la progressione classicha del jazz o i tipici due accordi delle musica reggae.
4) Hai da poco pubblicato un disco live con la Brixton Records che si chiama "WAY OUT EAST" Ci puoi dire perchè un live album?
- Bene, anche gli altri due cd sono stati registrati live eccetto per le parti vocali, abbiamo suonato in uno studio come se fosse un normale concerto e abbiamo fatto partire il nastro...devo dire però che nei primi dischi ero molto nervoso perchè quando registri live non c'è molta spazio tra uno strumento e l'altro e se qualcuno sbaglia, tieni tutto...quindi ho suonato un pò più "conservatore" di come avrei voluto. Con WAY OUT EAST abbiamo catturato un momento davvero particolare di vero relax, ci stavamo solo divertendo ma allo stesso tempo siamo riusciti a tirar fuori le emozioni di quel tour, nessuno si preoccupa di sbagliare e quindi si suona più rilassati e sono molto felice del risultato, questo disco rappresenta esattamente il suono di questa band, molto di più dei dischi in studio, dovrò pensarci anche per il futuro.
5) Attualmente tu sei uno dei musicisti più impegnati della scena ska e uno dei più qualificati per dirci cosa sta succedendo nella scena ska sul nostro pianeta...tu hai suonato in USA, Europa, Giappone, Brasile, Messico...come ti sembra stia andando?
- Per me è fantastico che la musica che amo sia ascoltata in tutto il mondo, suonare con gli Slackers è stata (ed è) un esperienza incredibile, abbiamo viaggiato veramente moltissimo... Non sono sicuro di cosa stia accadendo alla musica ska, è comunque incredibile come per alcuni oscuri motivi riesca ancora a rimanere, ad esistere e che così tanta gente nel mondo sappia che cosa è!
6) Cosa ti piace fare quando sei in tour? intendo...musica, libri...scrivi mai musica quando sei in viaggio?
- eh he...Gli ultimi libri che ho letto sono "the plot against America" di Phillip Roth, è un libro su come sarebbe stata l'America se non fosse entrata nella seconda guerra mondiale e fosse diventata simpatizante nazista, un altro è "1491" che vede le Americhe prima della arrivo di Colombo, mi piacciono i libri storici e le biografie, a volte qualche racconto...stò per iniziare a leggere un libro di Bukharin sul futuro della russia postcomunista...mi capita di essere ispirato durante i viaggi ma il più delle volte le note se ne vanno, me ne dimentico!!! mi piace ascoltare musica quando sono in tour...oppure anche solo stare in silenzio e guardare fuori dal finestrino i posti dove stiamo passando...
7) Molti di noi ti conoscono per come sei sul palco, come musicista...ma chi cerchi di nascondere dietro al tuo sax? chi è il signor David Hilyard quando è a casa sua?
- Quando sono sul palco non mi nascondo, lascio uscire le emozioni che tengo dentro durante tutto il giorno...ah ah a casa mi nascondo, vivo a NY a nord di Manhattan in un quartiere chiamato Washington Heights, mi prendo molta cura di mio figlio facendo cose normali come andare al parcogiochi...mi piace molto cucinare, pasta e altri piatti europei, a volte cibo caraibico, altre volte tipico cibo americano come il pollo fritto, mi piace anche girare per NY e cercare nuovi posti economici dove mangiare bene...

8) Piatto e drink preferito?
- Queste sono le domande che mi piaciono, un vero musicista pensa sempre al cibo, gli Slackers sono ossessionati dal cibo, passiamo interi giorni a discutere su cosa abbiamo cucinato a casa, come etc etc...le mie specialità sono le penne all'arrabbiata, il pollo fritto, il pollo alla paprika con patate e i gamberi in olio d'oliva con il peperoncino, mi piacciono i cibi molto saporiti...per quanto riguarda i drink mi piace il Cuba Libre fatto con l'Havana Club, mi piace anche il whisky specificatamente il Jim Beam.
9) La migliore e la peggior cosa al mondo per te?
- Migliore: Mio figlio, un buon concerto, un buon Havana Club dopo un concerto, una buona cena con la mia famiglia...altre cose preferisco non dirle! Peggiore: Una pasta scotta con crema di funghi.
10) Questo Novembre 2007 in America dovrete votare il nuovo presidente. Chi credi sia il migliore...o il meno peggio per cercare di salvare quello che ha fatto la famiglia Bush?
- Difficile da dire, nessuno dei candidati mi inspira realmente.

11) Hai fatto un tour in Giappone che dev'essere un mondo pazzesco! Dicci qualcosa di più a proposito di quel tour.
- Sono appena tornato da Giappone e Corea, è fantastico, abbiamo fatto molti concerti "tutto esaurito" a Tokyo, generalmente c'era sempre molta gente, anche nei due concerti in Korea. Sono dei fan molto caldi da quelle parti e sono anche dei grandi collezzionisti, i loro negozi di dischi reggae hanno cose che non avevo mia visto prima, cose strane come per esempio hanno moltissimi 45 giri di Count Machuki, io pensavo non ne avesse fatti più di 3 o 4 in totale, probabilmente loro li hanno tutti.

12) Stiamo cercando di prommuovere questa musica in Italia e tu probabilmente suonando in giro per il mondo avrai sentito molte nuove bands, Ce ne puoi consigliare qualcuna? bands...cd...
- Sono sicuro che molte di quelle buone le avrete già sentite, in questo momento però devo dire che gli Aggrolites stanno avendo un impatto molto forte sulla scena, loro non provano a fare tutto, suonano esclusivamente "early reggae" del periodo dal 1968 al 1971, forse solo 68/70 he he...il risultato è una musica molto affine all'area skinhead.
13) L'ultima domanda. Sentendoti suonare, non importa se con gli Slackers o con i RS7, ho sempre sentito il tuo suono dritto nello stomaco, come qualcosa di veramente forte e mi sentivo avvolto dentro quello che stavi suonando. ed ora una domanda difficile...prova a spiegare ai nostri amici cosa provi quando chiudi gli occhi e soffi nel tuo sax . -
Come stavo dicendo prima, io provo a tirar fuori tutte le emozioni mentre suono, è un pò più facile farlo dal vivo che in studio, cerco di tirare fuori tutte quelle cose che tengo dentro durante il giorno mentre cerchi di stare tranquillo, con i RS7 ci metto un pò a trovare la via per esprimermi, e anche se a volte succede di cadere, ci si rialza e si ricomincia. Dedico molto tempo per cercare di far uscire un buon suono caldo e deciso, se il suono non è buono non ha nessuna importanza quanto veloce sei, ogni singola nota deve essere bellisima da sola.
DAVE, GRAZIE PER IL TEMPO CHE CI HAI DEDICATO E SPERIAMO DI VEDERTI PRESTO IN ITALIA! BUONA FORTUNA!

Dave Hillyard myspace: http://www.myspace.com/davidhillyardrocksteady7

Intervista a Freddie Reiter (NYSJE)

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Maggio 2007, "Rocksteady" Freddie Reiter, saxofonista, flautista, cantante, fondatore e band leader dei NYSJE, negli anni 80 suona in molte band della scena ska di New York creando quella che viene definita la prima era dello ska americano un mix di two tone inglese e reggae jamaicano, gira in tutto il mondo suonando con i Toasters per 8 anni, dal 1994 suona con i NYSJE, vive a New York.

1 Puoi parlarci degli inizi della NYSJE? come e perche' e' nata la band?
- La NYSJE è iniziata nel 1994. Io e Rick Faulkner abbiamo deciso di unire le forze e formare una "super band" formata da membri della scena ska newyorkese provenienti da gruppi come Toasters, Skatalites e Scofflaws. In quel periodo suonavamo entrambi con i Toasters con i quali nel 1993 abbiamo preso parte allo Skavoovie tour che comprendeva band come Skatalites, Selecter e English Beat. Quasi tutte le sere gli Skatalites erano i favoriti del pubblico e noi eravamo sbalorditi nel vedere questi 60-70enni spaccare ogni sera con il loro ska strumentale. Questa esperienza ci ha ispirati e volevamo creare una nostra band dove poter dare molto spazio all'improvvisazione ed allargare i confini delle musica ska...siccome ero molto amico di Bucket della Moon records, sapevo che avrei potuto pubblicare un album. Originariamente la band doveva essere un side project dei Toasters, ma nel momento in cui abbiamo riscontrato un grosso successo di pubblico ho deciso di prendere le redini della band e trasformarlo in un progetto a tempo pieno.
2) Hai registrato 8 albums con questa band, qual'e' il tuo preferito? se ce n'e' uno...
- si, attualmente ci sono 8 albums: NYSJE #1 Low Blow Get This Live in Europe Properly( 3 song cd) Minor Moods Skaleidoscope NYSJE Collection(1994-2005)- che include pezzi dal primo al sesto cd più alcune bonus tracks.Mi piacciono davvero tutti. Mi piace molto il disco live per la sua energia e perchè rispecchia esattamente il suono della band dal vivo senza nessun ritocco in studio. Il cd Collection contiene 19 tracce e rappresenta perfettamente la versatilità della band.
3) Durante questi 13 anni hai cambiato molti musicisti, com'e' cembiato il suono della band in questi anni e come ti trovi con la formazione attuale?
- Ogni volta che cambi un membro della band il suono cambia. Sono stato molto fortunato nell'aver trovato musicisti stellari in grado di affrontare il repertorio della NYSJE. Sono stati tutti bravi ognuno nel proprio stile. La formazione del tour 2007 che stiamo per iniziare non fa eccezione:-RSFreddie - Sax, Flauto, voce-Yao Dinizulu - Batteria - un batterista consumato che può suonare in qualsiasi stile. Il groove di Yao è sempre meglio! Suona con la NYSJE dal 2002 e ha anche suonato con Sonny Rollins e molti altri...-Alberto Tarin - chitarra e voci - Un mostro della chitarra che si incastra perfettamente con il suono della NYSJE. E' di Valencia. Ha suonato con molti artisti tra cui Carlos Santana.-Earl Appleton - Tastiere - Di il nome di un artista reggae e lui probabilmente ci ha suonato insieme, Sister Carrol, Gregory Isaacs, Burning Spear etc etc...Ci ha dato un groove reggae solido e il suo tocco jazz è molto profondo.-Mark Paquin - Trombone, voci - mark suona a momenti alterni con la NYSJE da 7 anni. Suona sempre in un modo molto caldo e aggressivo.-Chris Weigers - Contrabbasso - Questo tour sarà il terzo o il quarto per lui in questa band, un ottimo solista jazz.Penso che spaccheremo di brutto quest'estate!!!!!!!
4) Tu hai fatto tour in tutto il mondo...raccontaci qualcosa di divertente che ti sia capitato da qualche parte...
- Stavamo andando a suonare al North Sea Jazzfest (Olanda) e siamo stati fermati dalla polizia e senza alcun motivo apparente ci hanno tirati giù dal furgone, buttati a terra e ammanettati sotto la pioggia...dopodichè ho immaginato cosa poteva essere successo...il nostro driver aveva un marsupio che sembrava la fondina di una pistola...e all'area di servizio dove c'eravamo fermati poco prima qualcuno deve aver chiamato la polizia dicendo che eravamo armati...ma noi ovviamente non lo eravamo...!!!Siamo riusciti a chiarire la nostra posizione appena in tempo per salire sul palco a suonare...e una volta lì abbiamo spiegato al nostro pubblico cosa fosse successo e alla domanda "Vi sembriamo dei criminali?? " con un ovazione ci hanno risposto di sì...forse non era così divertente ma assolutamente memorabile!
5) Qual'è il più bel ricordo e il peggiore della tua carriera?
- migliori sono i grandi festivals, 10000 persone a Praga al "Rock the People festival" (2006), il "Bob Marley Festival" (1998...10,000 fan in uno stadio a Los Angeles)...tutte le volte che il pubblico canta le nostre canzoni è un gran momento...registrare con Lou Reed è stato fantastico...quelli brutti tendo a dimenticarli...
6) Raccontaci qualche cosa di freddie reiter come musicista, che studi hai fatto? parlaci della tua carriera jazz e classica
- Ho Studiato alla Princeton University, lì ho conosciuto Stanley Jordan con il quale ho vissuto e suonato insieme, ho studiato con Eddie Daniels e Dave Liebman, per la musica classica invece ho studiato flauto con Fred Heim, primo flautista della NY Philharmonic ed ho frequentato un master conJulius Baker.
7) Qual'è la tua sensazione rigurdo la situazione politica mondiale?
- Politica...sono molto preoccupato per il surriscaldamento del globo, penso che tutti dovremmo fare la nostra parte per salvare il pianeta prima che collassi...odio George Bush, è un idiota e stà mettendo in imbarazzo l'intera America, prima se ne andrà e meglio sarà...La guerra in Iraq così come il Vietnam sono stati errori madornali, così tante vita spese inutilmente...spero che l'America possa rimediare a questi errori al più presto...mi auguro che no ci siano religioni, colori o quant'altro che faccià sì che gli uomini si odino fra loro...mi sembra che le guerre siano sempre in nome dei soldi o della religione...quant'è patetico? cosa ne è di "one world one love???"
8) Tu sei nato a NY e ancora ci vivi, come è cambiata la citta da quando eri bambino?
- Come un pò ovunque penso che NY abbia perso la sua innocenza da quando ero bambino, la città si è evoluta e ci sono stati grandi cambiamenti ma i bambini non possono più giocare per le strade serenamente senza paura...NY è sicuramente ancora il simbolo del melting pot, nel Queens dove vivo ci sono moltissime etnie che convivono pacificamente ed è un esempio di come sia possibile un mondo senza confini...e da quando ero bambino ci sono sicuramente moltissime persone in più che vivono qui oggi.
9) Suonando in Europa hai incontrato qualche band che ti va di menzionare?
- Mi piacciono molte band con le quali abbiamo suonato ma una su tutte sono i "Desorden Publico" una band del Venezuela...da sempre la mia favorita.
10) I concerti della NYSJE sono sempre molto energici e vedendoti e ascoltandoti suonare non sembri mai stanco...dove trovi tutta questa energia?
- Grazie per averlo notato...è un mio credo che quando suoni devi dare sempre il massimo per il tuo pubblico, voglio sempre dare il 110%...è la mia responsabilità!Non do mai per scontato quello che faccio per vivere, suonare per la gente è un grande onore e non ne ho mai abbastanza, grazie alla mia musica ho potuto viaggiare in tutto il mondo e suonare al meglio è il mio modo di dire grazie, e dico sempre alla mia band che se suoniamo bene possiamo ritornare e quindi di suonare come se fosse l'ultima volta così che si possa tornare ancora!
11) Chi e' il tuo musicista preferito di sempre?
- E' dura...John Coltrane o Bob Marley
12) Lo so che e' dura ma qual'e' il musicista con il quale ti e' piaciuto di piu' suonare?
- Ho suonato con gente come Joe Henderson,Philly Joe Jones,Richie Havens,Boz Scaggs,Joe Jackson,Lou Reed...e molti altri mi hanno ispirato e spinto a suonare...non ce ne uno solo.
13) E' tempo per un nuovo album dei NYSJE?
- A settembre 2007 registreremo a NYC i nuovi brani dopo 6 settimane di tour in Europa
14) Grazie Freddie, vuoi dire qualcosa ai nostri amici di RUDEBOY CORNER?
- Agli amici di Rudeboy corner dico: grazie per aver supportato me e i NYSJE per tutti questi anni, venite al nostro concerto e insieme ci divertiremo di brutto!Peace, Rock Steady freddie
NYSJE myspace: http://www.myspace.com/nysje

Intervista ai Moon Invaders

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Febbraio 2008,Matthew Hardison (Moon Invaders), cantante e cofondatore dei Moon Invaders,vive a Bruxelles (B).

1-Voi siete attualmente una delle migliori band della scena europea, puoi raccontarci brevemente la vostra storia?

Grazie, che bel complimento!
Bene, la band è nata all'inizio del 2001 da Nico e da me, abbiamo cambiato un sacco di musicisti nel corso di questi anni ma attualmente la band è "stabile".
Abbiamo registrato 3 dischi fino ad ora con la GROVER RECORDS, l'ultimo si chiama "Moovin' n' Groovin'" ed è appena uscito!

2-Per i vostri dischi avete sempre cercato ottimi produttori come Victor Rice e per l'ultimo invece Vic Ruggiero, perchè loro e cosa ne pensi di questi 2 maestri?

Abbiamo sempre amato il sound che creavano nei loro dischi, Victor Rice ha un suono molto personale che sembra arrivare dalla spazio, Vic Ruggiero
ha un suono molto caldo, some entrambi molto differenti ma entrambi unici e rendono semplice e piacevole lavorare con loro!

3-Nel vostro ultimo disco avete selto di mixare tutto il disco im "mono", per me è un ottima idea ma spiegaci perchè vi siete mossi in questa direzione.

L'idea è uscita lentamente ma poi ci siamo detti "beh è ovvio, perche non ci abbiamo pensato prima??"
Per me il suono mono è più potente perchè esce tutto in un blocco, alcune cose a sinistra altre a destra come si faceva una volta!
Per ballare musica come ska, funk,soul...io credo che il mono sia il miglior modo che ci sia!

4-Avete fatto tour in tutta Europa, dove avete trovato il vostro pubblico migliore?

Un pò d'appertutto, attualmente c'è una bella scena in Ljubljana (Slovenia), Luzern (Switzerland), Mainz (Germany),
Leipzig@Mc Cormaks ballroom (ger), Jena (ger), Salzburg (Austria)...la lista è abbastanza lunga...mi fermo qui per ora!

5-Una B-Side della vostra band sono i Caroloregians, ci racconti qualcosa di più?

Certo, la band è stata messa insieme da Nicolas Leonard, il batterista dei Moon Invaders.
l'idea iniziale era quella di fare un disco funky reggae strumentale ispirato alla sua città d'origine (Charleroi) ma Nico decise velocemente di portare la band in tour dopo l'uscita del disco, da allora la band ha realizzato 2 ep e stiamo lavorando sul secondo disco che sarà realizzato a Marzo.

6-La vendita dei cd come tutti sanno è in una brutta situazione, cosa ne pensi del download digitale? il vinile sarà ancora il "futuro" per la nostra musica?

Non ho niente contro la vendita online ma personalmente ho sempre preferito avere il disco in casa (anche se porta via un sacco di spazio) con gli Mp3 la qualità della musica è molto bassa per questo motivo non scarico nulla...il vinile è il futuro anche se sono preoccupato...spero che rimanga per sempre! (e in mono PLEASE!)

7-Suonerete in qualche festival questa estate? progetti per il futuro?

Penso proprio di sì, stiamo aspettando ancora delle conferme...certo, abbiamo sempre progetti per il futuro...aspettate e vedrete!

Moon Invaders myspace: http://www.myspace.com/mooninvaders

Intervista a Victor Rice

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Febbraio 2008, Victor Rice, bassista, produttore, pioniere della prima era della scena ska di New York, ha suonato con NYSJE, Stubborn All Stars e molti altri, attualmente vive tra San Paolo e New York.

1- Da molti anni tu sei protagonista di tanti progetti interessanti come produttore o bassista, come ti sei avvicinato alla musica?
Ho iniziato a prendere lezioni di basso a tredici anni, a quindici ho incominciato a suonare in alcune bands e mi era chiaro che io volessi essere un bassista. Il mio maggiore interesse era diventare un bassista “da studio”, quindi cercai di di suonare in tutti i dischi che potevo, tutte le volte e in tutti i posti. Ho iniziato a sentire musica rock, poi ho studiato contrabbasso classico in conservatorio, e contemporaneamente ho ascoltato un sacco di jazz. Ma da quando ero un bambino ho ascoltato reggae grazie ai dischi di mio fratello maggiore, ed ho sempre amato la musica reggae per l’importanza del basso in questa musica.

2- Agli inizi degli anni 90 tu sei stato un pioniere della scena ska newyorkese, raccontaci com’era la scena in quel periodo, come è iniziato il tutto?
Quando era al conservatorio ho ascoltato una registrazione di Don Drummond e ne rimasi molto affascinato, mi ricordava per alcune cose la musica folk dell’est Europa, così decisi di suonare con gli Skofflaws, questo fù il mio primo passo nella scena ska. Lo stile della band era totalmente influenzato dagli Skatalites, quindi avevamo un suono unico, particolare, comparati con le altre band della scena newyorkese di quel momento come Toasters, Urban Blight, the NY Citizen. Per anni io ero solo conosciuto come bassista ma in realtà ero anche produttore in studio per i dischi degli Skofflaws. Questo solo perché ero l’unico nella band ad avere esperienza in studio e sapeva cosa bisognava fare. Più tardi Bucket (leader dei Toasters e fondatore della Moon Ska Records, ora Megalith Records, ndr) mi chiese di aiutarlo a produrre i dischi per la Moon Ska Records, questo fù il mio vero inizio come produttore.
In realtà non sentivo di fare nulla di importante o qualcosa che poi avrei fatto per il resto della mia vita, per me la cosa importante era ancora diventare un famoso bassista da studio e un musicista jazz, quindi continuai i miei studi, ma i riddim giamaicani erano quelli che mi davano più soddisfazione.

3- Tu vivi tra San Paolo e New York, com’è la vita e la musica a San Paolo? Raccontaci qualcosa dei Firebugs.
Sono andato a vivere a San Paolo nel 2002 per due ragioni: Amo San Paolo e non amo più New York, New York è cambiata moltissimo da quando arrivai nel 1985 e San Paolo invece è molto simile a come era NY in quel periodo, quindi sono molto più felice qui a San Paolo.
La musica brasiliana non ha un enorme influenza su di me, ma sicuramente ha fatto la sua parte, ho studiato composizione brasiliana al conservatorio ed è una arte molto ricca e sofisticata, ma più che altro vado ai party dub da queste parti…eh eh e l’attitudine della gente qui rende molto facile avere una vita felice.
Vado comunque spesso a NY ma solo per lavoro, per me NY è un ottima città per l’arte ma terribile per gli artisti.
Firebugs è un progetto molto caro a me, me ne sono preso cura come se fosse un mio progetto e un po’ lo è certamente. Io ho iniziato con l’intento di presentare, far conoscere la musica “Vintage Jamaicana” in Brasile ma tutto il lavoro e il merito va a Machado, il cantante e compositore della band, lui è i Firebugs. Ora stiamo registrando alcuni brani nuovi che sono più sperimentali ed hanno molta influenza dalla musica brasiliana, credo che il prossimo disco sarà davvero divertente!

4- Tu sei anche stato un membro originale della prima line up dei NYSJE nel 1994 come bassista, dividendo il palco con molti grandi musicisti, raccontaci di questa esperienza!
Anche questa fù una connection con la Moon Ska Records, i fiati dei Toasters volevano creare una band con un sound più jazz quindi presero musicisti da altre band per formare i NYSJE. Fù un periodo molto divertente, per il nostro primo tour in Europa avevamo Vic Ruggiero (Slackers) alla chitarra! Ma dopo aver fatto tre dischi con loro era chiaro che io e il batterista non ci saremmo mai capiti l’un l’altro, quindi decisi di lasciare la band e di tornare alla mia vita musicale.
Nonostante i problemi di “comprensione” tra basso e batteria (bassista e batterista DEVONO avere una forte connessione) è stato bello poter conoscere musicisti come Devon James (the Skatalites), Laurel Aitken e Cary Brown con i quali l’amicizia è continuata anche fuori dalla band.

5- Chi è il tuo eroe nella storia del dub?
Bene, non la ovvia risposta che sarebbe Lee Scratch Perry anche perché credo sia impossibile non essere influenzati da lui! Per me due grandi ispiratori sono stati Duke Reid e King Tubby.
C’è qualcosa di “classico” in questo stile, e l’estetica imparata al conservatorio farà sempre parte del mio modo di lavorare. Recentemente ho scoperto Tennis Bowell, è impossibile dirne uno solo!

6- Negli ultimi anni sono nate molte band interessanti nella scena ska europea, cosa ne pensi di questa scena?
Amo la scena europea, non è così influenzata dalla televisione come succede in America, è una scena solida e le band hanno ottimi musicisti generalmente. L’educazione è migliore e di conseguenza i risultati sono più consistenti. Quelle band americane che suonano bene sono ottime, alle band americane piace sperimentare e inventare, anche questo a causa di una scarsa conoscenza, e delle volte il risultato può essere ottimo ma non c’è continuità da band a band.
Una cosa che mi manca dal sound Europeo è la sensibilità africana, nelle band europee puoi sentire il contrappunto, nelle band americane senti invece chiamata e risposta ( interplay)

7- Cosa è la cosa che ti piace di più quando sei in tour in Europa?
In Europa un musicista è considerato parte della società, molti governi considerano gli artisti una pubblica ricchezza, quando un musicista và a suonare in un club è rispettato anche se non è famoso, in America è il tuo essere famoso ad essere rispettato, anche questo credo sia dovuto a una migliore educazione in Europa.

8- Oggi tu stai girando con il tuo nuovo esperimento, dubbare dal vivo sulle bobine…personalmente lo trovo eccezionale, raccontaci come ti è venuta questa idea.
Volevo mostrare al pubblico come il dub viene realmente fatto, molta gente non sà che il dub viene fatto in studio live da un fonico/produttore, quello che faccio sul palco è esattamente quello che faccio sui dischi! Quindi per me è molto divertente. Inoltre come one-man show posso suonare in molte situazioni dove magari con una band intera non potresti, quindi c’è più libertà e più controllo allo stesso tempo e io vado matto per il controllo ah ah ah!
Non vedo l’ora di tornare in Italia!

Victor Rice myspace: http://www.myspace.com/victorrice